giovedì 29 ottobre 2009

Domande da cento milioni all'Inpgi...

Cari amici di Re:fusi,
anche se fisicamente "latitante" agli incontri da voi organizzati (il motivo è essenzialmente dovuto ad impegni contingenti ed assolutamente inderogabili) fin dall'inizio di questa avventura ho voluto dare la mia adesione, considerando assolutamente importante che finalmente ci sia qualcosa e qualcuno che intercetti le difficoltà dei free lance al fine di migliorare le condizioni del nostro lavoro.
Colgo quindi l'invito a mandare contributi su un tema alquanto delicato come l'Inpgi.
Ottima l'idea di un confronto con il presidente. E altrettanto ottima l'idea di affrontare il problema che illustrate nella lettera, dalle difficoltà di pagamento alle novità circa il pagamento dei contributi a nostro carico attraverso F24. Tanto per fare un esempio: ho scoperto per caso e solo all'ultimo giorno che per chi ha la partita Iva come me sarebbe obbligatorio formulare ed inviare il modulo "esclusivamente" via telematica attraverso le strutture convenzionate (ovvero gli studi commercialistici, e quindi a pagamento) e non semplicemente recandosi alla banca e alle poste. Che sia vero o no, è ancora un mistero, anche se il sito dell'Inpgi è esplicito su questo.
La scarsa dimestichezza con questo procedura (tra l'altro il pagamento con F24 Accise non è disponibile attraverso l' home banking) ha in qualche modo costretto l'Inpgi a correre ai ripari, facendo resuscitare la modalità del pagamento via bonifico per il conguaglio 2008. Io l'ho saputo solo perchè ho chiesto all'Inpgi di dirmi quanto dovevo pagare in quanto a tutt'oggi non ho ricevuto nessuna lettera dall'Inpgi su quanto dovevo versare e tantomeno sulla reintroduzione del bonifico, come invece accadeva in passato e come accade per il pagamento dell'acconto (sono un caso isolato oppure è successo ad altri?)
Con Camporese, sarei del parere di affrontare un po' tutta la questione Inpgi 2, in quanto ho riscontrato una vasta scarsa conoscenza delle implicazioni che comporta il nuovo (si fa per dire: è partito nel 1996) sistema pensionistico. Che può essere riassunto semplicemente così: prenderai la pensione in base ai contributi che hai versato. Diventa quindi strategico capire con chiarezza quale è il futuro, E' facile - o sbrigativo - rispondere che la pensione sarà ridicola, ma quanto lo sarà? Questo anche per provvedere per tempo, magari ricorrendo ad altre formule che garantiscano un reddito decente ad una certa età o in caso di gravi difficoltà. E prima si provvede, meno si paga.
Ad esempio: è possibile sapere (domanda da cento milioni) quanto si percepirà di pensione in base ai contributi versati e in presenza di versamenti presso Inpgi 1 o Inps o altri istituti di previdenza? Sono molti i free lance in questa situazione ed è davvero arduo districarsi per capirci qualcosa.
Questo anche per lanciare un campanello d'allarme circa una situazione che tra vent'anni potrebbe vedere molti di noi nella difficoltà di mettere insieme non i contributi per l'Inpgi ma il pranzo con la cena. E non perchè non abbiamo lavorato, tutt'altro. Il fatto è - ripeto - che con il nuovo sistema siamo noi (con i nostri versamenti o quelli dell'editore per conto nostro) a costruire il nostro futuro. Rimanere con un pugno di mosche in mano non sarà utile a nessuno.

Un altro aspetto da affrontare è il funzionamento di tutte quelle garanzie accessorie offerte dall'Inpgi, anche nella gestione separata: accensione di mutui, assicurazioni sulla vita ecc. ecc. Quanti di noi sanno a cosa hanno diritto? Posso assicurare che anche chi, come il sottoscritto, ha cercato informazioni a riguardo non ha avuto risposte chiare e univoche.

Questo è quanto. Scusate se sono stato prolisso o poco chiaro: nel primo caso probabilmente il fatto di aver superato gli anta e di avere responsabilità familiari mi rende più preoccupato di altri più giovani su questo tema. Circa la chiarezza, volentieri resto a disposizione.
Vi ringrazio per l'attenzione.